È dall’inizio dell’anno che stiamo assistendo a un periodo di volatilità dei mercati finanziari, sia azionari che obbligazionari. Nel mese di gennaio l’indice globale ha perso l’8%, il Nasdaq ha avuto un calo del 9%, lo S&P 500 del 5,2%.
Le cause di queste oscillazioni sono da attribuirsi all’incremento dell’inflazione, all’aumento dei tassi di interesse dopo la riunione della Fed del 26 gennaio e all’impennarsi dei prezzi dei costi dell’energia, in particolare in Europa, anche in conseguenza delle tensioni geopolitiche tra Nato e Russia.
Queste correzioni comprensibilmente ad un livello emotivo possono suscitare nell’investitore incertezza, ma a un livello razionale è acclarato che un portafoglio correttamente diversificato rimane la soluzione migliore per difendere e proteggere i propri risparmi.
Questo perché mantenendo la propria posizione si può giovare di nuovi rendimenti, quando i mercati torneranno a salire. Ed è inevitabile che i mercati tornino a risalire.
A tal proposito desidero condividere un discorso storico del fondatore di Banca Mediolanum, Ennio Doris, che mostra in maniera inequivocabile come nella storia dopo ogni discesa c’è sempre una risalita.